Il mio approccio alla cultura fisica risale all’età di 14 anni. Mi trovavo ad aver appena interrotto un percorso motociclistico agonistico. Passione che nasceva dall’intima connessione instaurata tra pilota e mezzo. La moto che diventa un’estensione del corpo, il corpo che a sua volta è un’estensione della mente che compie consapevolmente azioni e reazioni.
Incerto del mio futuro “sportivo”, sapevo che “fermo” non sarei voluto rimanere; seguii alcuni amici che frequentavano una sala pesi vicino casa.
Dopo le prime serie di lavoro, fui pervaso da una sensazione molto simile a quella a cui ero precedentemente legato: la connessione tra mente-corpo-strumento. Mi resi conto che potevo avere il pieno controllo delle mie azioni in relazione al gesto che dovevo compiere e lo strumento che stavo usando.